Orario & Sede
05 sept. 2020, 19:00 – 19 déc. 2020, 23:00
RECEPTIO, Research Centre for European P, Viale Castagnola 27, Lugano, Svizzera
L'evento/Il corso
Dal 5 settembre al 19 dicembre, ogni sabato, su prenotazione, conferenza ed esposizione sulla Musica nel Medioevo. A richiesta possono essere organizzate mattinate educative per le scuole.
Il Medioevo anche dal punto di vista musicale, fu un epoca di grande fermento, la fantasia dei musici e degli artigiani inventava e reinventava continuamente le caratteristiche tecniche e timbriche degli strumenti musicali. Oggi ci si affida al lavoro di liutai specializzati nella costruzione e riparazione di strumenti antichi o popolari.
LA MUSICA NEL MEDIOEVO Le prime documentazioni della musica profana risalgono all'incirca al IX secolo, su modello dei canti sacri e dei testi dei grandi poeti latini.  Un'espressione poetico-musicale del tutto originale e foriera di grandi sviluppi è stata la musica trobadorica e dei trovieri. Attivi nella Francia del Sud, Spagna e nel Nord Italia, in particolare in Piemonte, i trovatori scrivono in lingua d’oc (cioè occitana) e cantano gli ideali della cavalleria e dell’amor cortese. I trovieri sono i trovatori del Nord della Francia. Ma come veniva eseguita la musica? Se l’immagine del poeta accompagnato nel canto da una viella ci riporta a incontri galanti in giardini segreti, la grandiosità di certi banchetti medievali e poi rinascimentali, arrivava probabilmente fino ai complessi musicali composti da numerosi elementi con strumenti a corda, a fiato, a tastiera e percussivi.
Nel Medioevo musica e danza popolare si vestivano con gli abiti della festa per segnare il cambio delle stagioni secondo il calendario agrario, unitamente a consuetudini e credenze radicate nella comunità . Due erano sostanzialmente le feste principali dell'anno: quella di Primavera e quella d'Inverno.
Purtroppo la maggior parte di questa produzione popolare è andata perduta, possiamo per lo più affidarci a documentazioni tarde ossia cinquecentesche o a contrafacta religiosi. Da sottolineare l'importante rapporto di continuità nell'ambito della trasmissione orale, di melodie e canti dal medioevo fino ai nostri giorni, di una cultura celtica profondamente legata all'espressione musicale dal basso, che considera la musica come momento centrale di socializzazione e parte della quotidianità .
ESPOSIZIONE: Riproduzioni in facsimile di noti codici musicali, tra cui il Codice Panciatichi della Nazionale di Firenze
Iscrizione
ingresso conferenza/esposizion
20,00 €Sale endedSoci (gratuito)
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