Ladies’ Parlour: donne colte, mostri di natura!
Orario & Sede
05 déc. 2020, 19:00
ONLINE Ladies’ Parlour
L'evento/Il corso
Per la serie di conferenze inaugurata nel 2019, Ladies' Parlour, presentiamo il primo ciclo di conferenze ONLINE del 2020-21.
Con dibattito alla fine degli incontri.
Nel corso della storia, ogni qualvolta una donna si è palesata in un contesto artistico maschile, è stata osteggiata e, dal Medioevo sino al secolo scorso, la sua femminilità è stata messa in dubbio, poiché, come scrisse Maestro Rinuccino alla Compiuta Donzella, una donna traligna se usa l’intelletto, quindi è un mostro di natura, oppure è un uomo sotto mentite spoglie. Eppure, le donne che si sono fatte valere in ambito artistico per il proprio ingegno, la propria bravura e intelligenza sono state numerose. Spesso sono state abusate e persino uccise per aver combattuto per la propria indipendenza e autodeterminazione. Presenteremo, nel corso di 5 serate, di sabato, una serie di donne che hanno fatto, ciascuna a proprio modo, la Storia: donne note e meno note (che spesso hanno chiesto che il proprio nome non venisse dimenticato), che hanno subito violenza o pagato con la vita il desiderio di ribellarsi al patriarcato.
1. SABATO 5 DICEMBRE
Ipazia diventata un’icona della resistenza ad ogni fanatismo e in epoca contemporanea un simbolo del femminismo. Ipazia fu matematica e astronoma, sapiente filosofa, influente politica. Fu bellissima e amata dai suoi discepoli. Fu fonte di scandalo e oracolo di moderazione. Fu celebrata e idealizzata, ma anche mistificata e fraintesa. Della sua vita si è detto di tutto, ma ancor più della sua morte. (Silvia Ronchey). Visse ad Alessandria D’Egitto nel 300. Era così istruita e colta che aveva superato di gran lunga la maggioranza degli studiosi uomini vissuti nel suo tempo. Estremamente razionale e critica, venne uccisa da una folla di estremisti cristiani.
2. SABATO 12 DICEMBRE
Marie de France, prima poetessa di lingua francese, vissuta nel XII secolo, autrice di delicati testi poetici in musica che narravano leggende celtiche in lingua d’oïl. Sorella di Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury. Maria sarebbe diventata badessa del monastero di Barking, monastero che conservava la tomba della badessa sorella dell'arcivescovo. Questa ipotesi, formulata da Carla Rossi, è la più probabile perché innanzitutto è quella più compatibile con i dati anagrafici: la badessa non sarebbe entrata da piccola in convento, ma da vedova, secondo un uso molto diffuso all'epoca. In secondo luogo i testi di Maria di Francia sono stati più volte trasmessi da manoscritti tramandanti testi strettamente legati a Thomas Becket. A lungo I filologi romanzi (sino al Novecento!) hanno messo in dubbio che Marie fosse realmente una donna, adducendo come scusa che una donna, nel Medioevo, non potesse scrivere in uno stile tanto colto e curato come quello di Marie. La libertà di espressione di Marie, una volta divenuta badessa di Barking, fu estremamente limitata e controllata dalle autorità sia ecclesiastiche, sia della corte di Enrico II. Nonostante ciò, durante il suo abbaziato, nel convento di Barking, improvvisamente, varie monache iniziarono a scrivere testi agiografici nello stile delicato e onirico di Marie de France.
3. SABATO 19 DICEMBRE
Compiuta Donzella, prima poetessa di lingua italiana. Più poeti (uomini) le scrissero in versi, chiedendole di dimostrare di essere donna, perché Per natura senno in lei [nella donna] non piglia, ai quali lei rispose, per le rime, con ironia garbata.
Artemisia Gentileschi grandissima pittrice caravaggesca, vissuta nel 1600. Fu violentata da Agostino Tassi, un pittore con cui lavorava e che era stato da lei più volte rifiutato. Nel corso del processo per stupro (di cui sopravvivono le carte), Artemisia fu torturata dagli stessi giudici.
4. SABATO 9 GENNAIO '21
Élisabeth Vigée Le Brun, è stata una delle più grandi ritrattiste francesi del XVIII. A corte si malignava che non fosse lei a realizzare le sue opere, ma un uomo, e che lei si limitasse a firmarle. Perché, ancora una volta, gli uomini non ritenevano possibile che un tale talento potesse convivere con tanta delicata bellezza. Quel che sappiamo oggi è che Élisabeth Vigée Le Brun fu una delle poche donne ad essere ammessa all’Accademia Reale di pittura e scultura. Fu la pittrice preferita dalla regina Maria Antonietta, che la portò a frequentare gli ambienti della corte. Anche lì la vita non fu facile. All’inizio la accusarono, senza alcun fondamento, di condurre una vita dissoluta, tra orge e relazioni adulterine poi, con lo scoppio della rivoluzione, le cose peggiorarono e lei fu costretta a fuggire in Italia e poi in Inghilterra, Austria e Russia. Quando fece ritorno in Francia nel 1802 trovò una società profondamente mutata, che non le riconosceva il ruolo di un tempo. Interessanti le sue parole sull’Ancien Régime: “Allora regnavano le donne. La rivoluzione le ha detronizzate”
5. SABATO 16 GENNAIO '21
Franca Rame è stata attrice e attivista. Aveva prestato la sua voce prima all’Organizzazione Soccorso Militare e poi, negli anni Settanta, al movimento femminista. Una donna che doveva imparare a stare al suo posto! Nel 1973, la costrinsero a salire su un camioncino, le spaccarono gli occhiali, le tagliarono viso e corpo con una lametta, – una maschera di sangue -, le bruciarono la pelle con le sigarette e la violentarono a turno. Per quello stupro non c’è mai stata nessuna condanna, ma solo la prescrizione, a 25 anni dal fatto. Ma la Rame non ha mai smesso di difendere la propria dignità. La sua e quella di tutte le altre donne, uomini, bambini, persone, che siano stati oggetto di violenza. E lo ha fatto con l’unica arma che possedesse: le parole. Nel 1975 scrisse un monologo intitolato Lo Stupro.
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