
Paolo e Francesca: amanti ignoranti?


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Paolo e Francesca: amanti ignoranti?
L'evento/Il corso
Che Francesca da Rimini sia pessima lettrice lo dimostra la citazione en abîme del bacio di Ginevra nel famoso verso
“…la bocca mi baciò tutto tremante” (Inferno, canto V, v. 136). Nella letteratura antico-francese quel bacio richiama, da una lato, l'osculum feudale, il bacio di "investitura" dato dal Signore al suo vassallo, dall'altro il basium.
(In letteratura, sono noti tre generi di bacio: l'osculum, di cui parla Isidoro da Siviglia, che è un bacio sulla guancia, dato al momento dell'investitura feudale, ma anche quel genere di bacio che si dà ai figli; il basium, che Isidoro dice essere quello dato dai mariti alle mogli, un bacio sulle labbra; e infine il savium, quello che si dà, sempre secondo Isidoro da Siviglia, alle prostitute).
Evidentemente, il bacio di Ginevra, la Regina, a Lancillotto, il valletto, che non ha ancora ricevuto l'investitura feudale, è simbolico: è nel contempo osculum e basium. Lancillotto ne è "nobilitato" e innalzato al grado di cavaliere, perché accade come se, contemporaneamente, egli divenisse vassallo della regina e suo consorte (nel senso che dividerà la sorte con lei).
Il canto V rappresenta, per Dante poeta, il superamento della letteratura cortese, di cui consegna le formule retoriche (si pensi all'anafora) a un capitolo che definitivamente si chiude con lo svenimento di Dante-pellegrino.
Francesca travisa, da lettrice ignorante, il senso del bacio di Ginevra e finisce coll’essere condannata alla dannazione...
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